Munita dei conforti religiosi, circondata dall’affetto e dalle preghiere delle consorelle, il 2 marzo 2019 Madre Elisabetta Provinciali è tornata alla Casa del Padre.
Martedì 5 marzo alle ore 10 è stato celebrato il suo funerale nella parrocchia del SS. Sacramento di Genova Sampierdarena, alla presenza di numerosi sacerdoti, religiose e tanti fedeli. Mons. Carlo Canepa ha introdotto la figura di Madre Elisabetta come colei che ha collaborato ad estendere l’Opera di Don Nicolò Daste. Don Maurizio Verlezza, Direttore dei Salesiani, durante l’omelia ha voluto ricordare l’amicizia che legava Don Bosco e Don Daste, che nonostante la sua povertà, dato che aveva tante bocche da sfamare nel suo orfanotrofio, diede il suo contributo per la costruzione della Chiesa di S. Gaetano, “il povero che aiuta il povero” ha detto Don Maurizio.
Vogliamo ricordare la bella figura di Madre Elisabetta, che ha portato avanti l’Opera caritatevole di Don Daste per tanti anni: nata a Biella, il 25 novembre del 1922, battezzata col nome Luisa, insieme al fratello gemello Giorgio, trascorre la sua infanzia in seno alla famiglia circondata dall’affetto dei suoi cari. Trasferitasi a Genova coi suoi cari, a 18 anni, si diploma come maestra della scuola elementare e inizia la sua carriera di insegnante, mentre il fratello Giorgio parte per il servizio militare.
Luisa sente forte il desiderio di dedicare la sua vita al Signore, si informa presso le suore di Nostra Signora della Neve, dove ha frequentato l’Istituto magistrale. Non avendo notizie del figlio Giorgio che è in guerra, il padre non vuole che Luisa lasci la famiglia. Ma lei, di carattere forte e tenace, si chiude in camera fino a quando il padre non le darà il permesso. Vedendola così determinata, decide di accontentarla, ma Luisa vuole il suo consenso scritto ed egli firma il foglio, ma le chiede di non allontanarsi troppo dalla famiglia. Così lei, felice, entra nella Congregazione di Don Daste a Prà Palmaro e il 7 maggio 1944 fa la vestizione, con il nome di Suor Elisabetta.
Dopo aver pronunciato i santi voti, viene trasferita nella casa filiale di Sestri Ponente, dove insegna nella scuola elementare e dopo alcuni anni è nominata Superiora della comunità di Sestri. Il 19 marzo del 1960 viene eletta a reggere la Congregazione come Superiora Generale. Madre Elisabetta lavora con energia, entusiasmo, grande spirito di sacrificio e generosità, svolgendo questo servizio fino al 3 agosto 1993.
Venendo a mancare le vocazioni, Ella s’ impegna con tutte sue forze perché la Congregazione continui a vivere, s’informa presso altri Istituti e prende l’iniziativa: chiede di poter avere delle suore dall’India, dove in quel periodo le vocazioni sono numerose. Nel dicembre del 1968 giungono le prime 5 aspiranti, seguite da altre ancora. Grazie al coraggio di Madre Elisabetta, su richiesta del vescovo di Kerala, nel 1979 ha inizio la prima comunità di suore di Don Daste in India e dopo quella prima Casa la Congregazione ne apre altre in varie parti del Paese.
Madre Elisabetta affronta tanti viaggi in India, anche da sola, senza conoscere la lingua, per conoscere e sostenere l’Opera iniziata. Persino quando le sue forze sono venute a mancare, ha desiderato di andare ancora una volta in India. Purtroppo non è stato possibile a causa della salute cagionevole.
Madre Elisabetta è stata instancabile: ha fatto viaggi in Polonia, in Perù, nelle Filippine col desiderio di aprire nuove missioni. Ha proseguito la sua opera di sostegno alla Congregazione col ruolo di Economa generale fino quasi all’età di 92 anni, fino a quando a causa di una caduta e dell’età, la sua salute è peggiorata e le forze le sono venute meno. Resa più fragile dalla malattia, sempre piena di fiducia nel Signore, ha accettato ogni sofferenza in silenzio, con serenità, sostenuta dalle amorevoli cure e dalla presenza costante delle consorelle.
E’ mancata il 2 marzo, giorno in cui ricorre l’inizio del bicentenario della nascita di Don Daste, che è stato celebrato proprio quel giorno, nella Chiesa della S. Maria della Cella, Chiesa parrocchiale del Servo di Dio, Don Nicolò Daste, dove Egli ha vissuto la sua vita cristiana e sacerdotale dal battesimo fino alla morte. Sembra una coincidenza casuale, ma forse non è così.
Madre Elisabetta, apparentemente minuta e fragile, è stata una donna forte e determinata, che ha amato la vita religiosa, la sua Congregazione, la S. Chiesa. Si è presa cura dei più deboli e dei bisognosi, ha costruito buone relazioni con la gente, col suo sorriso, con le sue parole, con il suo sostegno morale e spirituale.
La ricordano con grande affetto tutte le persone che l’hanno conosciuta, che hanno collaborato con lei nei lunghi anni della sua instancabile attività.
Noi tutte vogliamo ringraziare il Signore per averceLa donata, a Lei va tutto il nostro grazie!
Madre Elisabetta, proteggici dal Cielo!
Suore di Don Daste